30 ottobre 2012
Quando nel 2006 la maggioranza dei siciliani rielesse Cuffaro a scapito della sfidante Rita Borsellino ebbi un senso di vergogna. Una vergogna come siciliano, una vergogna per una maggioranza di elettori che sosteneva una contiguità palese col clientelismo mafioso. Il mio senso di vergogna aveva anche un grave precedente penale, quello dell'ormai famoso 61 a 0 che decretava la Sicilia come feudo incontrastato del berlusconismo più becero. Per questa ragione negli anni avvenire ho palesato un pessimismo di sapore gattopardiano con cui mi sono rassegnato a convivere…