venerdì 24 febbraio 2012

Apriamo gli occhi

Negli ultimi anni il gap tra l'informazione ufficiale e quella più sotterranea è divenuto consistente, per questa ragione prediligo personalmente una ricerca di fonti via internet che condividerò man mano.

Seguo da un po' di tempo il giornalista Giulietto Chiesa e per quanto ciò che dice appare sovversivo e bizzarro, a mio avviso fa riflettere. Proprio come lui afferma, è necessario ascoltare questi punti di vista e documentarsi ulteriormente per giungere a una propria verità.

Il filmato è estratto da una conferenza e parla di oggi, e di come la situazione economica e sociale si stia avviando a drammatiche conseguenze.



mercoledì 8 febbraio 2012

L'inevitabilità della bicicletta


Da qualche mese ho sposato la filosofia della Decrescita Felice, un concetto cui dedicherò un post in futuro. Tra i cambiamenti che ho adottato vi è l'uso della bicicletta per spostamenti di quartiere: comprare il pane, fare la spesa, andare in palestra ecc. Per fare ciò ho munito la mia bici di tutto il necessario affinché possa divenire uno strumento comodo. Così ho montato dei parafanghi, una luce posteriore di sicurezza e un utilissimo cestino portapacchi. 
L'idea di questo cambiamento è nata dopo un viaggio in Olanda, paese dove la maggior parte degli spostamenti avviene in bicicletta. Uno spostamento agevolato soprattutto dall'assenza di salite e da strade dedicate, perché nella maggior parte del tempo il clima è freddo, piove o c'è vento. Eppure per le strade vedi più biciclette che auto. Per questo la vita degli olandesi è scandita da spostamenti meno stressanti. 

Memore di questo stile di vita da qualche mese ho iniziato anche io a fare lo stesso. Mi sono chiesto: perché in una città come la nostra, non sia possibile attuare ciò? Tra l'altro non abbiamo le stesse temperature e la neve... 

La cosa che ho notato è che l'uso della bicicletta, per fortuna, si sta diffondendo a causa del costo della benzina. Sempre più spesso si vedono persone usarla. Tra l'altro i tempi necessari per giungere da un punto all'altro, se parliamo di pochi chilometri, è equivalente a quello dell'auto. Non esistono problemi di parcheggio e si arriva direttamente davanti al luogo di destinazione. Ci si accorge anche di come siamo disabituati al movimento perché le prime volte ci si sente stanchi pur avendo fatto pochi chilometri.

Tuttavia si notano anche le enormi difficoltà. La bici non è considerato un mezzo di trasporto, semmai un passatempo, per questo motivo la gente ti guarda stranita... Tra le strade devi essere abile a destreggiarti nel traffico perché le auto si rapportano ad altre auto, ovviamente. La bici non ha mai precedenza, quando altrove è valorizzata. Non ci sono piste ciclabili, quindi non ci si sente sicuri tra le auto, le strade sono delle gruviere e non esistono posti per legare la bici. Sicché un vantaggio diviene uno svantaggio.

In una città come la nostra che non ha mai concepito il trasporto su bici se non per rubare soldi alla collettività, come il sistema gobike, la vita non è affatto facile. I sindaci che si sono succeduti non hanno mai pensato a questo mezzo di trasporto in termini reali. Non è possibile andare ad una fermata dell'autobus e lasciare la bici, non ci sono rastrelliere, non ci sono spazi dedicati: nulla.

Ma questa grave carenza non deve scoraggiare. La benzina a 1,7 euro al litri è la manna dal cielo per chi ancora non ha raggiunto la consapevolezza del cambiamento. Nel tempo il singolo stile di vita può divenire uno stile di vita imitato, condiviso e sempre più diffuso. Spiegare i vantaggi agli altri e mostrarli permetterà l'avvio di un processo inevitabile. E i futuri sindaci, di sicuro saranno costretti a tenerne conto...